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Il Tribunale di Roma apre la procedura di liquidazione del patrimonio in favore di un dipendente

La posizione debitoria del cliente dell’Avv. Matteo Marini nasce nel 1995, anno in cui l’uomo con la moglie stipulava un finanziamento per la ristrutturazione la casa di proprietà della stessa e di un secondo prestito per l’acquisto di un’auto, strumentale all’attività lavorativa svolta.

Nel 2010 la situazione del debitore cambia repentinamente, si separa dalla moglie, i debiti si accumulano per la mancanza della seconda fonte di reddito e gli veniva diagnosticato un disturbo bipolare di personalità. La crisi di liquidità era oramai insostenibile, il debitore era costretto a fare nuovamente ricorso al credito.

A quanto ammontava il debito? Circa € 60.000,00

Nonostante, il lavoro a tempo indeterminato con una retribuzione di poco superiore ad € 1.000,00 alla quale andava detratta la cessione del quinto, l’uomo si rivolgeva all’Avv. Marini.

Il legale suggeriva all’uomo di intraprendere una procedura di liquidazione del patrimonio.

Il debitore metterà a disposizione dei creditori:

  • Trattamento di fine rapporto;
  • Provvista mensile per 6 anni di € 288,00.

 

Decorso il termine di 6 anni, dal momento dell’apertura della procedura, il debitore – se verrà ritenuto meritevole dal Giudice – potrà richiedere ed ottenere l’esdebitazione, ovvero la cancellazione dei debiti non soddisfatti con la chiusura della procedura di liquidazione.

 

Clicca qui per leggere il provvedimento: Tribunale di Roma – 15.01.21