Come si è creata la loro situazione debitoria?
I debiti derivano dall’attività imprenditoriale condotta dalla coppia fino al 2018.
Nel 2005 l’uomo costituiva, inizialmente col fratello e in seguito con la moglie a quest’ultimo subentrata, una SNC avente ad oggetto sociale la distribuzione di carburante con bar e autolavaggio.
Tale impianto inizialmente era stato dato con contratto di gestione diretta da parte di un’importante compagnia petrolifera, la quale garantiva uno stipendio ai coniugi e ai 3 dipendenti.
A garanzia di tale contratto la SNC aveva fornito una fideiussione per €50.000,00 (garanzia che avrebbe dovuto intervenire nel caso in cui la compagnia petrolifera si fosse trovata ad esigere un credito nei confronti della SNC).
In un secondo momento la compagnia petrolifera decideva di dare in gestione diretta l’intero impianto alla SNC dei coniugi, concludendo il rapporto contrattuale e inviando la chiusura contabile di esercizio con la promessa di bonificare un importo pari a € 3000,00, mai effettuato.
Non solo, la suddetta compagnia sosteneva che la SNC le fosse debitrice di una somma pari a €62.000,00 per mancato versamento di proventi di vendite effettuate e chiedeva alla banca l’escussione della fideiussione.
La SNC ricorreva in tribunale per opporsi all’ escussione della fideiussione e la otteneva in quanto la compagnia non si costituiva. La garanzia fideiussoria veniva quindi “congelata”.
I coniugi quindi, in serie difficoltà, si trovano costretti a richiedere alle banche diversi fidi, oltre che a prestiti ai loro familiari e a svolgere anche altre attività (agente di commercio lui e segretaria lei).
Nel 2011 la SNC veniva messa in liquidazione e cancellata nel 2018.
Negli anni i debiti contratti sono stati consistenti hanno coinvolto anche i familiari che hanno sempre rilasciato garanzie a loro favore per cercare di risollevare la loro situazione senza purtroppo riuscirvi.
Di seguito un sintetico elenco elle vicende debitorie intercorse:
- Nel 2008 viene acceso un mutuo per l’acquisto di un immobile venduto nello stesso anno.
- Nel 2010 viene stipulato un altro contratto di mutuo per l’acquisto della prima casa con garante la madre della signora
- ebiti della vecchia SNC per oltre €100.000,00 esclusi gli interessi per scoperto di carte
- Nel 2010 viene accordato un piano di ammortamento per risanare la sofferenza del conto corrente bancario della SNC per il quale prestano garanzia fideiussoria il fratello e il padre del marito con ipoteca su un immobile di proprietà di tutti
- Nel 2019 viene pignorata la quota di proprietà dell’uomo sull’immobile di famiglia
- Debito di €30.000,00 verso la banca, ceduto ad una società finanziaria alla quale vengono inviate cambiali da parte dei coniugi (nel numero di 100 del valore di €200,00 l’una)
- Debito di altri €5000,00 cadauno verso una finanziaria
- Debiti nei confronti dell’Agenzia delle Entrate: €200.000,00 il marito e € 14.000,00 la moglie
I clienti si sono quindi rivolti allo Studio legale il quale, dopo l’analisi della posizione, ha valutato di procedere con la liquidazione del patrimonio.
Quindi, con un debito complessivo di oltre 1 milione e 100.000,00 euro i coniugi mettono a disposizione dei creditori, nei 4 anni di procedura:
Lui:
- La cessione delle sue quote degli immobili ad un acquirente già individuato
- Il subentro nelle procedure esecutive pendenti nei suoi confronti e nei confronti del padre e del fratello aventi ad oggetto gli immobili di loro proprietà in quota
- Intervento nella procedura esecutiva immobiliare volto al recupero della somma di sua competenza quale ex proprietario della quota di 1/5 dell’immobile
- La non opponibilità del pignoramento presso terzi ottenuto da una SPA pari a 1/5 della retribuzione
- Somma mensile di €200,00 per tutta la durata della procedura
- Il riscatto anticipato della somma maturata nel fondo pensione
Lei:
- Tutti i propri averi, redditi ed eventuali entrate future per quattro anni dalla data di apertura della procedura di liquidazione
- Una somma mensile pari ad €150,00 per tutta la durata della procedura
Liquideranno sostanzialmente nei 4 anni di procedura l’immobile già oggetto di esecuzione, del valore di €65.000,00, una provvista mensile di €350,00 in due, per un totale di €80.000,00 circa.
Un risultato sorprendente a fronte dell’enormità dei debiti!!
Se rispetteranno quanto stabilito alla fine della procedura potranno beneficiare dell’esdebitazione ottenendo la liberazione totale dai debiti accumulati in oltre 15 anni.
Clicca qui per leggere il provvedimento: Tribunale di Pavia – 12.10.2020