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Il Tribunale di Cremona apre la procedura liquidatoria nell’interesse di due sorelle oppresse dai debiti

I debiti nascono della dichiarazione di fallimento in proprio della ditta della quale entrambe erano socie. Tale società si occupava della produzione di macchine professionali per la pulizia e aveva un fatturato di circa 1.500.000,00 euro annui. Tuttavia, a seguito della notifica di atti giudiziari (nel 2009 le clienti ricevevano l’intimazione di pagamento di una cartella dell’anno 2007 per il residuo di mutuo garantito da un consorzio e nel 2013 la notifica di un decreto ingiuntivo). Ma vi è di più, un ex commerciale della società avviva una causa legale per il mancato pagamento delle provvigioni pignorando così i conti.

Il fallimento, a questo punto, diveniva inevitabile. A seguito della dichiarazione di fallimento, le donne rimanevano senza un’attività lavorativa e con i fidi dei conti correnti personali revocati.

Nell’anno del fallimento (2017), le donne si vedevano costrette a liquidare in autonomia un immobile, al fine di chiudere una pendenza debitoria a saldo e stralcio nei confronti di una banca e per saldare un debito con una parente che aveva prestato loro dei denari.

Alla delicata situazione economica si aggiungeva la situazione fisica di una delle sorelle già segnata dalla depressione la quale subiva diversi ricoveri ospedalieri, anche dovuti a diversi tentativi di suicidio.

L’altra sorella trovava nel mentre lavoro quale commessa di un ferramenta, decideva così di chiedere una rateizzazione ad Agenzia delle Entrate Riscossione al fine di saldare la propria situazione debitoria con l’Erario. Le rate pari a euro 400,00 mensili, però, divenivano insostenibili e la stessa smetteva di corrisponderle dopo pochi mesi.

L’Avvocato Marini, pertanto, consigliava alle clienti di avvalersi della Procedura di liquidazione del patrimonio.

Cosa metteranno a disposizione della procedura liquidatoria?

1) Una sorella verserà una provvista liquida mensile pari ad euro 250,00 mensili per anni 5 per un totale di euro pari ad euro 15.000,00;

2) Entrambe metteranno a disposizione l’autovettura del valore pari ad euro 2.000,00 da liquidarsi al termine dei cinque anni di procedura in quanto mezzo necessario per recarsi sul luogo di lavoro e fare fronte alle esigenze quotidiane di vita.

Alla fine della procedura le clienti dell’Avv. Marini potranno richiedere il beneficio dell’esdebitazione, ovvero stralciare i debiti residui non corrisposti in corso di procedura.

 

Clicca qui per leggere il provvedimento: Tribunale di Cremona – 09.11.22