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Il Tribunale di Brescia apre una procedura a favore di un ex imprenditore

Il cliente dell’Avv. Marini è un cuoco, part-time, vive in una casa in locazione, è celibe e senza figli. I problemi economici nascono quanto il debitore nel 2007, acconsentiva ad una volontà del padre – poi deceduto: ovvero aprire a proprio nome – unitamente alla compagna del padre – una Snc per l’installazione e manutenzione degli impianti elettrici.

Il poco tempo dedicato all’attività e l’inesperienza (non vi è da dimenticare che il debitore svolgeva già la propria professione di cuoco) – oltre che la morte del padre nel 2018 – facevano sì che il cliente dell’Avv. Marini non era in grado di gestire l’attività accumulando debiti, che rimanevano esclusivamente a suo carico, avendo perso i contatti con la socia (compagna del padre defunto).

A quanto ammontano i debiti? Oltre euro 139.000,00, il creditore principale è Agenzia delle Entrate per oltre euro 112.000,00.

L’Avv. Marini, quindi, approfondita la questione del cliente, suggeriva allo stesso di procedere con la liquidazione del patrimonio.

In favore dei creditori, il debitore metterà a disposizione:

  • € 2.000,00 importo derivante dalla vendita di un motociclo;
  • Provvista mensile per 5 anni di € 400,00;
  • Apporto di un terzo per 5 anni di € 100,00.

Decorso il termine di 5 anni, il cliente dell’Avv. Marini potrà chiedere ed eventualmente ottenere l’esdebitazione, ovvero lo stralcio totale dei debiti non soddisfatti dalla procedura.

 

Clicca qui per leggere il provvedimento: Tribunale di Brescia – 04.02.21