Sia l’uomo che la ex moglie si sono rivolti allo Studio Legale al fine di risolvere la loro situazione di sovraindebitamento.
Da cosa hanno origine i debiti?
Lo stato di sovraindebitamento dell’uomo ha origine nel 2007 a causa dell’insufficiente capacità reddituale determinata dalla separazione seguita dal divorzio dalla moglie.
Ma facciamo un passo indietro: l’uomo, insieme alla ex moglie, nel 1999 stipulava un mutuo fondiario per l’acquisto dell’allora abitazione, poi estinto nel 2005 tramite altro mutuo fondiario per un importo di € 150.000,00, contratto per estinguere anche altri debiti pregressi.
A garanzia del finanziamento veniva iscritta un’ipoteca sull’immobile per €375.000,00.
I coniugi riescono a far fronte alle obbligazioni assunte (rate mutuo, rate del finanziamento per l’acquisto dell’auto, auto in leasing per l’attività imprenditoriale del marito) fino al 2006, anno in cui si separano e in cui l’uomo inizia ad avere difficoltà economiche.
Il coniuge, infatti, oltre al mantenimento dell’ex moglie e dei due figli (pari a €1000,00 mensili) doveva affrontare ulteriori spese come la locazione dell’appartamento e la rata, se pur solo in quota, del mutuo contratto con la ex moglie, coobbligata e proprietaria del 50% dell’immobile., non godendo purtroppo di nessun reddito stabile, essendo all’epoca agente nel settore leasing.
I debiti in questo modo si accumulano fino a raggiungere l’esorbitante somma di quasi mezzo milione di euro: al mancato rimborso delle rate del mutuo fondiario si sommano importanti pendenze nei confronti dell’erario.
La banca creditrice, stante il mancato pagamento delle rate di mutuo, risolveva il contratto e agiva esecutivamente sull’immobile di proprietà di entrambi i coniugi.
Il cliente si è quindi rivolto, per risolvere la sua situazione debitoria, all’Avvocato Marini il quale, dopo un’analisi della posizione, valutava di procedere con la liquidazione del patrimonio disciplinata dalla L. 3/2012.
A seguito dell’apertura del suddetto procedimento, l’uomo, a fronte di un debito di € 500.000,00 metterà a disposizione dei creditori:
- La parte di una somma ereditata per un totale di €3.000,00
- Ogni anno, successivamente alla scadenza della presentazione della dichiarazione dei redditi relativa al periodo di imposta precedente, l’eccedenza tra € 1.200,00 e il suo reddito, al netto di quanto già versato durante il periodo di imposta oggetto di dichiarazione, delle spese fisse, delle esigenze del nucleo famigliare, e delle imposte e contributi previdenziali.
- Una provvista liquida mensile di €100,00 per un minimo di 4 anni per complessivi €4800 da distribuire in 12 mesi.
Alla fine del percorso della liquidazione del patrimonio, se il debitore sarà stato rispettoso del piano proposto, non avrà compiuto atti in frode i creditori cooperando con la procedura, potrà ottenere il beneficio dell’esdebitazione ovvero la cancellazione di tutti i debiti non interamente soddisfatti.
Clicca qui per leggere il provvedimento: Tribunale di Brescia – 05.06.20